lunedì 29 agosto 2011

Firma anche tu per cancellare la legge porcata


Se vuoi puoi scaricare questo volantino, stamparne qualche copia
e diffonderlo tra i tuoi amici, parenti, conoscenti.
Entro settembre dobbiamo raccogliere
500.000 FIRME !!

FIRMA ANCHE TU IL MODULO  BLU


giovedì 25 agosto 2011

L'avete anche voi un amico così?




Porcellum, il solito amico che ti dice di non firmare. Capita anche a me, anche per questo firmerò e inviterò a firmare!

Riprendo dal Blog dell'amico Antonio Ricci di Pavia

Torno sul referendum elettorale volto ad abolire il porcellum, la legge elettorale vigente che prevede la nomina dalle parte delle segreterie romane dei partiti dell’intero parlamento.

Riporto di seguito il post uscito su "Il Fatto quotidiano":
"Un amico di quelli che tutto sanno e che tutto prevedono mi ha spiegato perché non bisogna firmare il referendum per abrogare la legge elettorale porcata.
Provo a riassumere il suo pensiero.
Non bisogna firmare perché è meglio che se ne occupi il Parlamento
Non bisogna firmare perché è meglio il doppio turno alla francese
Non bisogna firmare perché comunque sarebbe preferibile allora il ritorno al proporzionale
Non bisogna firmare perché "basta con questi referendum"
E ancora…
Occhio agli antiberlusconiani di professione
Non cadiamo nella trappola di Di Pietro
Sono materie troppo complesse per affidarle a un quesito referendario
Comunque non sarà possibile raccogliere le firme perchè ci sono di mezzo le ferie estive.
Le priorità sono ben altre, occupiamoci della crisi economica, con la legge elettorale non si mangia.
Potrei continuare con l’elenco.
Ho ascoltato le sue ragioni con attenzione e con rispetto, poi mi è venuto in mente che lo stesso amico, con aria altrettanto sicura e pure un po' saccente, mi aveva invitato a non firmare i referendum sul legittimo impedimento, sull’acqua pubblica, sul nucleare, salvo poi vederlo e sentirlo in tv commentare: "gli storici risultati referendari e la nuova primavera italiana".
Allora ho deciso di firmare subito, tanto per non sbagliare e per non sentirmi dire, magari tra qualche mese, dallo stesso amico: "Hai visto? Gli italiani non ne potevano proprio più di quella legge porcata…"

Devo dire che capita anche a me in questi momenti e anche per questo motivo ho deciso di impegnarmi a spada tratta!Anzi vi invito a farlo.
Chi volesse saperne di più, dare una mano nella raccolta di frime, e sapere dove e come sia possibile votare consulti  subito il sito: http://www.firmovotoscelgo.it/

sabato 20 agosto 2011

domenica 14 agosto 2011

Di certo nervosismo ed alcune ovvietà

Ho letto il seguente testo, in risposta ad una mia presa di posizione (che potete leggere in questo Blog) relativa ai prezzi dei ristoranti di Camera e Senato.

Costi della politica: risposta di Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana

Noi per le Feste di Partito giriamo e abbiamo a lungo girato. Soprattutto abbiamo lavorato. Facendo di tutto: organizzarle, montarle, gestirle, vigilarle, pulirle, lavando piatti e pentole, guidando muletti, servendo ai tavoli, pulendo i cessi. Di quelli che criticano non ne abbiamo mai visti molti poter esibire questa completezza formativa. Dunque a cospargersi il capo di cenere ci vadano i demagoghi e le novelle vergini. I prezzi dei ristoranti di Camera e Senato, corrispondenti a quelli delle mense aziendali, sono certamente bassi e da tempo, nel Collegio dei Questori, abbiamo posto il tema dell’adeguamento. Cosa che in parte è già stata fatta e per l’altra parte si farà. A Fogliazza vogliamo rammentare che i prezzi praticati ora sono comunque superiori a quando in Parlamento stava suo padre. Diversamente, i lauti benefit di allora sono giustamente spariti e i vitalizi, già assai inferiori rispetto alla prima Repubblica, stanno giustamente per essere del tutto eliminati. Diciamo che l’indignazione è un po’ tardiva. Ma meglio tardi che mai. Eccheca…spita! Quanno ce vò, ce vò!
Cinzia Fontana, Luciano Pizzetti
Parlamentari a testa alta
 
Di seguito la mia breve risposta.
 
Di certo nervosismo ed alcune ovvietà
Il lessico e la brutalità utilizzati in questo scritto mi impediscono di riconoscere lo stile di Cinzia Fontana. Non mi riferirò, dunque, a Lei, donna colta e che stimo, ma al vero "latore della presente" la cui mano è inconfondibile.
Ad onor del vero non ci sarebbe tanto da dire perché - sfrondate da gratuità ed ovvietà - di queste 10 righe, nel merito, non resta poi molto, se non che "da tempo, nel Collegio dei Questori, abbiamo posto il tema dell'adeguamento" dei prezzi ai ristoranti di Camera e Senato.
E allora?! Se ciò è vero (e non ho alcuna difficoltà a crederlo) mi limito a chiedere: perché non dirlo prima?
Mi sembra, tutto sommato, che questo passo suoni come una indiretta conferma della indignazione di tanti, che avrà pure qualche ragione d'essere se la questione è stata valutata come meritevole di attenzione anche dai diretti interessati.
E allora non bastava più modestamente riconoscerlo? A che pro lasciarsi andare a contumelie e mostrare i muscoli?!
Per non infierire tralascio qualsiasi commento sulla nervosa caduta di stile dell'ultima parte: certi paragoni occorre meritarseli.
Suggerirei un congruo periodo di riposo, possibilmente in una località amena. Ce ne sono, anche a buon mercato.
Grazie, per me questo scambio di opinioni termina qui.
Deo Fogliazza

PS - A proposito di Feste di Partito, siamo fortunatamente in tanti a poter dire di averle "organizzate, montate, gestite, vigilate, pulite, lavando piatti e pentole, guidando muletti, servendo ai tavoli, pulendo i cessi". E' una "completezza formativa" dalla quale io, ad esempio, in questi lunghi anni ho imparato molte cose: prime fra tutte porre la massima attenzione al demone della "sopravvalutazione di sè" e poi saper mantener la schiena diritta di fronte a qualsiasi "potente" o "pre-potente". Altri, altre. Così va il mondo....

venerdì 12 agosto 2011

Ecchecazzo!!


Ho vissuto fino ad ora con la passionaccia della Politica, quella con la P maiuscola.
Ho ben presente che non è data Democrazia senza Politica e che proprio grazie alla Grande Politica l'Italia ha riconquistato la Democrazia.
Mi viene il torcibudella quando vedo come la politica di oggi si è malridotta e non sopporto chi qualunquisticamente mette tutti nello stesso calderone.
Ma, caspita!!, come si può accettare che al Parlamento il ristorante interno faccia pagare 1,60 un piatto di spaghetti alle alici e 3,23 euro il filetto di orata in crosta di patate?
Possibile che i parlamentari che lì hanno mangiato non si siano mai indignati e non si siano mai chiesti come mai e chi ripiana i debiti del ristornate?!
Ma, soprattutto, mi chiedo perché i "miei" parlamentari, quelli che in tanti anni di impegno, qui a Cremona, ho aiutato, pur in minima parte, ad essere eletti, non abbiano mai parlato della questione e non abbiano sollevato un vero e proprio scandalo??!!
E' soprattutto quest'ultima cosa che mi innervosisce parecchio......
Io mi conosco bene e so che non diventerò mai qualunquista e mai considererò la politica come nemica.
Ma, perdinci!, per penitenza mi piacerebbe vederli prossimamente, alle feste democratiche, con un po' di cenere cosparsa sul capo. Ecchecazzo!!

mercoledì 10 agosto 2011

Se la crisi è davvero grave


Quando sei sull'orlo del baratro non devi andar tanto per il sottile. Devi toglierti con ogni mezzo da quella situazione.
Occorrono soldi per rientrare dal debito? Occorrono soldi per misure di sviluppo? La Patria chiama?
Semplice: in maniera aperta e trasparente si chieda una mano ai cittadini.
Sapendo che i cittadini italiani una mano la danno sempre volentieri..... ma occorre essere convincenti e, soprattutto, occorre essere equi.
Altrimenti ci arrabbiamo.
Si cominci da un principio sacrosanto: chi più ha più paghi.
Nessuno - fin per la carità! - chiede l'egualitarismo, ci mancherebbe!
Ma che almeno, temporaneamente e fino al raggiungimento dell'obbiettivo, sia posto un tetto ai redditi massimi percepiti con denaro pubblico. Vedrete che, se funziona, anche il privato, poi, seguirà.
7.000 euro/mese possono sembrare una cifra congrua? Noi crediamo di si!
Ed allora venga posto questo tetto massimo a tutte le retribuzioni che superano quel livello. E la cifra che sorpassa quel livello venga tassata al 90%.
Sappiamo bene che ci sono intere categorie abituate a redditi ben più alti: parlamentari, consiglieri regionali, magistrati di alto livello, manager pubblici, grand commis di Stato, Presidenti, Amministratori Delegati, Dirigenti di vario livello centrali e periferici ecc ecc
Noi però confidiamo nel loro "amor patrio": per qualche tempo si adeguino a "sopravvivere" con solo 7.000 euro/mese.
Allora vedrete che anche gli altri, quelli abituati a vivere con molto, molto meno, sapranno far leva sul proprio "amor patrio"....
I fondi così recuperati vengano divisi a metà. Un 50% venga dedicato al abbattere il debito. Il restante 50% venga investito per lo sviluppo (ricerca, scuola, sostegno ai giovani, alle famiglie ecc).
Questa è la porposta messa in campo dall'Associaizone "Cantiere dell'UIivo", a sostegno della quale è stata lanciata una raccolta di firme.

Associazione "Cantiere dell'Ulivo"

lunedì 8 agosto 2011

L'armistizio dell' 8 Agosto



Ricevo dal mio amico Massimo Marnetto, di Roma e volentieri pubblico.

"..e se verrò eletto, abolirò l' ICI".
Me lo ricordo ancora il viso di Berlusconi compiaciuto per aver assestato - con questa promessa - il colpo vincente all'ultimo secondo del confronto televisivo con Prodi.
Me lo ricordo spesso, perché più la crisi si aggrava, più quella scelta d togliere l'ICI ai contribuenti più ricchi (quella ai meno abbienti l'aveva già rimossa Prodi) diventa il punto da dove l'equità sociale ha iniziato a deteriorarsi, insieme ai conti pubblci.
Ora il milardario non ride più.
E i "furbetti del predellino" che lo avevano incoronato come il grande liberista, sono un esercito allo sbando dopo l'armistizio che il premier ha dovuto accettare per ottenere un sostegno dalla Banca Centrale Europea.
Spero solo che la lezione di liberismo "ghe-pensi-mi" sia servita.
E che non ci siano ancora troppi gonzi pronti a credere che si esce dalla crisi tagliando assistenza e tutele, senza infastidire i grandi patrimoni.
Massimo Marnetto

sabato 6 agosto 2011

Il Cantiere dell'Ulivo aderisce al Comitato referendario per i collegi uninominali

Al Cantiere dell'Ulivo sono molto preoccupati per la gravissima crisi che sta attanagliando il Paese e per la palese inadeguatezza del governo. Gli italiani cominciano a non poterne davvero più e presto pretenderanno giustamente di essere chiamati ad eleggere un nuovo Parlamento per dotare l'Italia di un nuovo governo. Occorre dunque guardare con attenzione anche al tema della legge elettorale.
"Condividiamo profondamente le proposte di nuova legge elettorale elaborate e presentate dalle forze del centrosinistra" dice Piero Aceto, presidente dell'Associazione "ma nello stesso tempo siamo consapevoli degli ostacoli e delle fortissime difficoltà che "questo" Parlamento saprà frapporre alla loro approvazione"
"Riteniamo per questo indispensabile mettere sul tavolo un deterrente per costringere il Parlamento a definire una nuova legge elettorale che davvero restituisca lo scettro delle decisioni al popolo" dicono Rosalba Bonacchi e Deo Fogliazza, i due portavoce del Cantiere "Abbiamo perciò aderito al Comitato referendario che punta a cancellare la vergognosa legge voluta dalla destra ed a tornare al sistema dei collegi uninominali. Daremo il nostro contributo alla raccolta delle firme ed alla diffusione delle informazioni necessarie a rendere consapevoli i cittadini e chiameremo i milioni di amici ed elettori dell'Ulivo a tornare nella partita, lasciandosi alle spalle le pur comprensibili delusioni di questi anni. Per salvare e rinnovare la democrazia oggi c'é urgente bisogno di conquistare una nuova e diversa legge elettorale che cancelli la "legge porcata" e che davvero rimetta nelle mani dei cittadini il potere della scelta".

www.cantieredellulivo.it

mercoledì 3 agosto 2011

Ci attendono giornate importanti


E' sconfortante e preoccupante allo stesso tempo vedere quanto chi ci governa sia lontano dai problemi del Paese e degli italiani.
Ci hanno portato sul Titanic, vedono che l'iceberg si sta avvicinando ed insistono a fare e rifare tutto ciò che hanno già fatto e rifatto.
Il discorso di Berlusconi alle Camere assolutamente inconsistente. E tutti i suoi, attorno a lui, a dirgli di si, a reggergli le code.
Mentre l'opposizione appare quasi impotente di fronte a tanta tetraggine.
Ed intanto, fuori dal palazzo, le gente vera sta sempre peggio ed i marosi della tempesta stanno assumendo toni da tregenda.
E' il momento dei segnali forti, delle scelte importanti.
Chi ne ha potere e competenza li lanci, le faccia, perdinci!!