giovedì 21 luglio 2011

Sobrietà ed etica nel PD

Gli ultimi: Pronzato, Penati, Tedesco.... giustamente il PD reagisce affidandosi al lavoro della Magistratura e confidando che gli interessati ne escano puliti e non colpevoli.
Ma la questione morale non è esclusivamente questione giudiziaria.
Si pone un problema di rapporto etico tra politica e potere. Si pone anche nel centrosinistra e nel PD una questione legata alla sobrietà, alla consuetudine all'agiatezza nella vita di tutti i giorni, alla lontananza - di pancia prima ancora che di testa - dai problemi quotidiani delle persone in carne ed ossa.
Non è certo possibile nè auspicabile guardare solo all'indietro, a quando ancora - sia nel PCI che in una parte importante della DC (Dossetti, Zaccagnini ecc ecc) - vigevano costumi, dirittura morale, trend di vita, rapporto con potere e denaro del tutto diversi da quelli di oggi.
Tornare ad allora? Impossibile prima ancora che impensabile!
Ma la questione si pone, dura come una pietra.
Occorre correre ai ripari.
E per farlo occorre aver chiaro il problema, senza infingimenti, e sapere che solo un gruppo dirigente che saprà affrontare questo tema, difficile ma improcrastinabile, saprà conquistare sul campo il prestigio necessario per potersi candidare al vero compito che la storia sta per assegnare al centrosinistra: prendere tra le mani i destini di questo Paese tanto scalcagnato ma potenzialmente tanto in grado di uscirne.
Sarò pure un inguaribile ottimista, ma vedo ancora queste possibilità, anche se mi rendo conto che le difficoltà vanno aumentando.
Ma, con Battiato, sto ben ancorato all'insegnamento di quanto sia difficile (ma non impossibile) "trovare l'alba dentro l'imbrunire".
Crediamoci, e lavoriamo per questo.

Nessun commento:

Posta un commento