giovedì 21 luglio 2011

Sobrietà ed etica nel PD

Gli ultimi: Pronzato, Penati, Tedesco.... giustamente il PD reagisce affidandosi al lavoro della Magistratura e confidando che gli interessati ne escano puliti e non colpevoli.
Ma la questione morale non è esclusivamente questione giudiziaria.
Si pone un problema di rapporto etico tra politica e potere. Si pone anche nel centrosinistra e nel PD una questione legata alla sobrietà, alla consuetudine all'agiatezza nella vita di tutti i giorni, alla lontananza - di pancia prima ancora che di testa - dai problemi quotidiani delle persone in carne ed ossa.
Non è certo possibile nè auspicabile guardare solo all'indietro, a quando ancora - sia nel PCI che in una parte importante della DC (Dossetti, Zaccagnini ecc ecc) - vigevano costumi, dirittura morale, trend di vita, rapporto con potere e denaro del tutto diversi da quelli di oggi.
Tornare ad allora? Impossibile prima ancora che impensabile!
Ma la questione si pone, dura come una pietra.
Occorre correre ai ripari.
E per farlo occorre aver chiaro il problema, senza infingimenti, e sapere che solo un gruppo dirigente che saprà affrontare questo tema, difficile ma improcrastinabile, saprà conquistare sul campo il prestigio necessario per potersi candidare al vero compito che la storia sta per assegnare al centrosinistra: prendere tra le mani i destini di questo Paese tanto scalcagnato ma potenzialmente tanto in grado di uscirne.
Sarò pure un inguaribile ottimista, ma vedo ancora queste possibilità, anche se mi rendo conto che le difficoltà vanno aumentando.
Ma, con Battiato, sto ben ancorato all'insegnamento di quanto sia difficile (ma non impossibile) "trovare l'alba dentro l'imbrunire".
Crediamoci, e lavoriamo per questo.

lunedì 18 luglio 2011

Genova/Cremona: dieci anni fa


17 luglio 2001. 10 anni fa. Michele, mio figlio, ha 19 anni. Decide di andare a Genova con un amico coetaneo, Spino. Per il G8.
Durante la giornata ci sentiamo due volte (solo due volte!!) sul cellulare.
Mi racconta, nella prima, di violente cariche della Polizia contro un gruppo di giovani ai quali si erano aggregati. Cariche, nonostante loro, seduti per terra, si rivolgessero agli agenti con le mani alzate, colorate di bianco. E mi racconta, nella seconda, di gruppi di persone, vestite di nero, mascherate, che menano a destra ed a sinistra, incontrastati, violenti e padroni della situazione. Li chiamano Black Block ed attaccano chiunque, soprattutto quelli con le "mani bianche".
Sono molto preoccupato e cerco di informarmi sempre di più, via radio e TV.
Alle 21,30 alla Festa de L'Unità c'é il comizio di Violante, oggi presidente alla Camera del gruppo "Democratici di sinistra - L'Ulivo" dopo essere stato, nei 5 anni precedenti, Presidente della Camera. Mi aspetto da lui notizie, spero confortanti e veritiere. Con me, ad ascoltarlo, il padre di Spino.
Ma Violante imprime un taglio del tutto inaspettato al suo intervento. Enfatizza oltre ogni misura il pericolo della violenza da parte dei manifestanti, parla di provocatori presenti nella manifestazione a Genova, ha un tono giustificatorio nei confrotni delle forze dell'ordine. Un tono esagerato. Non collima con le cose che ho sentito nel pomeriggio da Michele, al telefono. Il padre di Spino se ne va, incazzato, "prima che mi prenda un'irrefrenabile voglia di interromperlo", mi dice. Io aspetto "fiducioso" fino al termine del comizio. Ma il "taglio" non cambia. E' una delle prime volte che tocco con mano una così plateale discrasia tra quello che so e quello che dice un dirigente del mio partito.
Alle 22,30 torno al mio ruolo di volontario della Festa. In cucina, a lavare i piatti. Ne parlo con qualcuno, ma aleggia un clima di difesa aprioristica delle parole del dirigente.
A mezzanotte ho finito. Mi incammino, come al solito, verso la Gelateria della Festa, luogo di abituale ritrovo prima di staccare.
Da lontano vedo un nutritissimo gruppo di compagne e compagni, seduti attorno a più tavoli, che stanno parlando mentre bevono qualcosa o sorbiscono un gelato. Mi avvicino immaginando che il tema della discussione sia Genova, i fatti là accaduti, le notizie che arrivano, sempre più preoccupanti, drammatiche. Se non parlano di questo, di cosa potranno mai parlare i dirigenti del mio partito?!
Mi siedo con loro. Ascolto, pronto a dire la mia...... ma non so davvero che dire!
Il tema del "dibattito" mi lascia senza parole: stanno parlando di quali e quanti aereoporti ciascuno ha visto nella propria vita! Di come fossero. Di quanto grandi, lustri, belli, variopinti fossero risultati ai loro occhi!
Finisco il mio affogato al caffè e me ne vado, senza dir nulla. Triste ed incredulo.
Ho vissuto uno dei primi sintomi della distanza, che sempre più si allargherà in termini drammatici, tra la politica ed il sentire della gente vera, in carne ed ossa.
Purtroppo.

domenica 17 luglio 2011

Appello: Coloriamo l'Italia di arancione



Noi, come semplici cittadini italiani consapevoli e responsabili, siamo convinti, a prescindere dai nostri orientamenti politici, che l'attuale governo non corrisponda più alla maggioranza degli elettori del nostro Paese.
Per questo riteniamo che esso debba rimettere quanto prima il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Per questo, unendoci alle voci ufficiali delle opposizioni, chiediamo a tutti i nostri concittadini che la pensano come noi di esprimersi attraverso un gesto simbolico ma eloquente.
Basterà indossare un nastrino arancione per significare:
" Io desidero che il governo si dimetta" o anche solo
" Non condivido la politica del governo Berlusconi"
un piccolo segnale allegro e democratico per continuare a colorare l'italia di arancione e di speranza.

Hanno già sottoscritto:

Wahid Abdu (gelataio)
Barbara Alberti (scrittrice)
Rosellina Archinto (editrice)
Giampaolo Azzoni (docente universitario)
Elena Bacinelli (albergatrice)
Marco Baldi (imprenditore)
Silvana Belli (stilista a riposo)
Maria Grazia Bevilacqua (insegnante elementare)
Franco Bomprezzi (consulente per la disabilita)
Lidia Bramani (musicologa)
Sandra Bonsanti (giornalista)
Alessandro Breccia (ricercatore precario)
Giovanna Bucco (artigiana commerciante)
Piero Campi (operaio)
Edda Canali (casalinga)
Nevio Canali (primario ospedaliero)
Eva Cantarella (grecista)
Massimo Carlotto (scrittore)
Francesca Castelbarco (restauratrice)
Nicola Catarazzuolo (dirigente cooperativa)
Ezio Cavagnini (artigiano)
Roberto Cavestri (medico)
Brunella Celli (editore)
Dorina Chiomma (ristoratrice)
Daria Colombo (scrittrice)
Alfio Consoli (pensionato)
Stefano Corradino (giornalista)
Giuliana De Sio (attrice)
Teresa De Sio (cantante folk)
Lucio Fabbri (musicista)
Alessandra Ferrari (ufficio stampa onlus)
Eugenio Finardi (cantautore)
Angela Finocchiaro (attrice)
Dario Fo (attore e drammaturgo)
Virgilio Gallo (conducente autobus)
Giorgio Gaslini (pianista compositore)
Massimo Ghini (attore)
Giulio Giorello (filosofo)
Umberto Guidoni (astronauta)
Alessandro Haber (attore)
Margherita Hack (astrofisica)
Angela La rosa (pittrice)
Olga Lecavillo (salumiera)
Gad Lerner (giornalista)
Carla Loda (avvocato)
Marida Lombardo Pijola (scrittrice)
Carlo Lucarelli (scrittore)
Daniela Lucchetta (insegnante scuola media)
Claudio Magris (scrittore)
Aurelio Mancuso (pubblicista)
Franz Mannino (architetto)
Fiorella Mannoia (cantante)Velia Mantegazza (regista)
Tinin Mantegazza (pittore)
Evaristo Marai (pensionato)
Dacia Maraini (scrittrice)
Neri Marcorè (attore)
Edda Martino (archeologa)
Gianfranco Mascia (blogger viola)
Giuliano Montaldo (regista)
Alessandra Mosca (liceale)
Silvio Muccino (attore)
Salvatore Natoli (filosofo)
Gabriele Neri (architetto)
Flavio Nosè (psichiatra)
Dalia Oggero (editor)
Mauro Orlando (insegnante pensionato)
Cinzia Pagliara (insegnante scuola media)
Antonio Pennacchi (scrittore)
Vera Pescarolo (produttrice cinematografica)
Daria Picardi (servizio civile)
Daniela Pistillo (biologa)
Massimo Pontini (imprenditore)
Gaia Rajneri (scrittrice)
Franca Rame (attrice)
Don Gino Rigoldi (prete)
David Riondino (attore)
Alfredo Rizzo (consulente finanziario)
Paolo Rossi (attore)
Pino Roveredo (scrittore)
Mauro Rutigliano (digital P.R.)
Giusi Sacco (infermiera)
Mino Salvadori (insegnante liceo)
Amanda Sandrelli (attrice)
Evelina Santangelo (scrittrice)
Giulio Scarpati (attore)
Daniele Silvestri (cantautore)
Ruggero Sintoni (operatore teatrale)
Chiara Soddu (pensionata)
Fiorenzo Sortani (gestore di bar)
Stipi Martina (mediatrice culturale)
Franco Tripodi (presidente coop. Edilizie)
Fabio Vacchi (musicista compositore)
Carla Vangelista (sceneggiatrice)
Lucia Vasini (attrice)
Salvatore Veca (filosofo)
Roberto Vecchioni (cantautore)
Antonello Venditti (cantautore)
Hamid Ziarati (scrittore)
Silvia Zingone (laureata disoccupata)
Deo Fogliazza (consulente ed editore)

Per sottoscrivere: appelloarancione@gmail.com

giovedì 14 luglio 2011

Le frecce, per cortesia, le frecce!!


Non so se capita anche a voi. Ma a me capita sempre più spesso.
Cosa?
Vedere davanti a me, dietro di me, di fianco a me, quando vado in macchina, auto che girano a destra o a sinistra senza segnalarlo, senza alcun utilizzo delle classiche "frecce".
Certo, non è un problema dal quale dipendono le sorti del mondo.... ma vivaddio.... usiamole 'ste benedette frecce.
Se le hanno date in dotazione alle nostre automobili, a qualcosa dovranno ben servire!!
Semplice: devi girare a destra? Track, segnalalo! Devo girare a sinistra? track, segnalalo!
Oppure stai iniziando un sorpasso? Metti la freccia a sinistra! Rientri da un sorpasso: metti la freccia a destra.
Non é una cortesia che facciamo agli altri (fin per la carità! Cortesia.... e perché poi? A quale fine? Cosa me ne viene in cambio?!....).
E' un semplice obbligo. Ne va della incolumità altrui ma anche della nostra.
E se poi capita (può capitare!) di dimenticarsene..... all'eventuale rimbrotto ricevuto, riconosciamo il nostro errore.
Basta poco. Basta un sorriso accattivante, la mano alzata con tutte le dita ben aperte, in segno di scusa.
Basta poco, che ce vo'?!

mercoledì 13 luglio 2011

Che c'azzeca il centrosinistra cremonese con "questa" Strada Sud?!



Spesso - sia a destra che a sinistra - c'é chi dice al centrosinistra cremonese "Ma la strada sud era anche nel programma del centrosinistra..... perché ora siete contrari??!!".
Per evitare di farsi prendere la mano da parole in libertà, forse vale la pena leggere cosa diceva davvero il programma del candidato sindaco Gian Carlo Corada.
Basta leggere sulla foto inserita qui sopra, tratta dal programma presentato agli elettori nel 2009 e depositato presso il Comune.
Rileva sottolineare alcuni passi precisi e significativi:
a) "utilizzando per circa metà del percorso tratti di strada esistenti";
b) "il progetto sarà realizzato applicando i principi della progettazione partecipata";
c) "utilizzando le necessarie valutazioni ambientali e paesaggistiche che ne garantiscano un adeguato livello qualitativo";
d) evitare che "diventi un elemento di separazione tra Città e Parco del Po";
e) non dovrà essere una tangenzialina ma una vera e propria "strada parco" con valenza paesaggistica;
f) Non si esclude, al proposito, "il ricorso a forme di consultazione referendaria fra i cittadini cremonesi".

Al lettore decidere - a proposito di Strada Sud - se le cose previste in quel programma del 2009 sono proprio uguali-uguali a quelle oggi avanzate dalla Giunta di destra che governa il Comune. E se qualcuno, oggi, o dimostra di avere poca memoria, o tende un po' troppo a .... ciurlare nel manico.

mercoledì 6 luglio 2011

Cantiere dell'Ulivo: cancellare la Porcata, tornare al Mattarellum



"Cancellare la vergogna della legge "Porcellum", che è stata ed é fonte di uno stravolgimento antidemocratico della rappresentanza. Ma nello stesso tempo evitare un inaccettabile ritorno al passato, al sistema proporzionale puro, con il quale prese avvio il dramma dell'irresponsabilità e dello scollamento tra le istituzioni ed il Paese". 
 
Il Cantiere dell'Ulivo è in movimento e decide di allearsi con chiunque voglia mettere mano - finalmente - ad una legge elettorale giusta, equa, che salvaguardi i due corni fondamentali del problema: da un lato assicurare che maggioranza e governo vengano decisi direttamente dai cittadini con le elezioni, non dai parlamentari dopo le elezioni, dall'altro tornare ad un rapporto diretto - fatto di delega ma anche di controllo - tra elettori ed eletti, nel quale il parlamentare risponda agli elettori non ai segretari del proprio partito.

"Tutto ciò" dicono Pietro Aceto, Rosalba Bonacchi e Deo Fogliazza dirigenti dell'Associazione Cantiere dell'Ulivo "è raggiungibile facendo ritorno alla legge Mattarella che precedeva la legge "Porcata" e che su questi due versanti aveva comunque dato buoni risultati ".

"Ci daremo da fare, mobiliteremo le nostre forze, chiederemo a tutti gli ulivisti - e sono tantissimi - sparsi per il Paese di farsi carico di questo obbiettivo. Siamo pronti a raccogliere le firme a sostegno di un Referendum molto semplice con il quale chiamare gli italiani a fare due cose: 1) estirpare la legge Porcata; 2) tornare al collegio uninominale, dove i candidati si confrontano "uno contro uno" in modo tale che il parlamentare eletto sia espressione diretta degli elettori, non delle segreterie dei Partiti. Con la legge Mattarella, d'altra parte, un quarto delle Camere veniva (e verrebbe ancora) eletto proporzionalmente, in modo da salvaguardare anche il giusto diritto alla rappresentanza".

"Questo é il momento!" concludono al Cantiere dell'Ulivo "E' adesso che occorre muoversi e decidere. La nostra campagna, oltre che nei territori, si svilupperà molto attraverso la Rete, grazie al nostro sito www.cantieredellulivo.it  ed alla nostra pagina Facebook "Associazione Cantiere dell'Ulivo"

martedì 5 luglio 2011

Perri: da tre anni Sindaco, da tre anni al Colle. Un bel segno!

Politicamente avversari leali, ma insieme a ricordare i 2024 Caduti per la Libertà in Val Susa.
Qui il sindaco di Cremona Oreste Perri davanti al Monumento al Colle del Lys, domenica 3 luglio 2011, con un gruppo di militanti dell'ANPI. Poi magari, sulla vicenda della dedica di una via ad Aldo Protti come su altre questioni, ci ritroviamo a polemizzare. Ma sembra giusto sottolineare la correttezza di Oreste che, anche in questo modo, onora il suo essere Sindaco di tutta la città. Complimenti.
Nella foto si riconoscono, tra gli altri, Gigi Rotelli, Palmiro Omo, Fabrizio Aroldi..... e ci sono anch'io.

domenica 3 luglio 2011

Cronaca "Cremona Col del Lys domenica 3 luglio 2011"


Come tutti gli anni la prima domenica di luglio il Colle del Lys in Val Susa si è riempito di colori, di gente, di gonfaloni, di vecchi e nuovi partigiani per ricordare il sacrificio dei 2024 Caduti per la libertà nelle Valli di Susa, Lanzo, Chisone e Sangone.
La manifestazione si è aperta con la tradizionale assemblea generale dei Rappresentanti delle Istituzioni (Sindaci, assessori, delegazioni nazionali ed europee, associazioni resistenziali, sociali e culturali) che gremiva la tensostruttura aperta sul grande piazzale del Colle che, la sera prima, aveva ospitato un riuscitissimo concerto rock del gruppo "Lou Dalfin" per la rassegna "Resistenza Elettrica".
L'Assemblea, alla quale ha partecipato anche il Sindaco di Cremona Oreste Perri, è iniziata ale 9,30. Presieduta da Rossella Cantoni, Presidente dell'Istituto "Alcide Cervi", hanno preso la parola, oltre la Presidente del "Comitato Colle del Lys" Fernanda Dalmasso, anche Piero Fassino, Sindaco di Torino, Michele Emiliano, Sindaco di Bari e Diego Novelli, Presidente dell'ANPI provinciale di Torino.
Terminata l'Assemblea con l'unanime approvazione di un impegnativo documento di intenti, si è svolta la Cerimonia ufficiale, aperta dai saluti ufficiali dei Sindaci di Viù e Rubiana. Alla presenza del Picchetto d'Onore composto da 8 alpini in armi ed accompagnata dai brani suonati dalla Filarmonica San Marco di Buttigliera ha avuto luogo la deposizione delle corone di fiori al Monumento eretto a perenne memoria dei 2024 Caduti, alla presenza dei Gonfaloni delle istituzioni, delle Città decorate e delle associazioni resistenziali (erano presenti anche i Gonfaloni del Comune e della Provincia di Cremona).
La cerimonia ufficiali si è chiusa con la toccante fase conclusiva che prevede l'ingresso in piazza della folta delegazione cremonese che, in fila indiana ed al canto di "Bella Ciao", tra gli applausi del pubblico presente, ha deposto numerose margherite rosse ai piedi del Monumento. E con la lettura, eseguita da Vittorina Bozzi, vicepresidente dell'ANPI di Cremona, della poesia "Al Partigiano Kiro" - dedicata al comandante Kiro Fogliazza, per la prima volta assente per ragioni di salute, accolta da prolungati applausi.
La manifestazione è stata poi conclusa alle 11,30 dagli interventi ufficiali di Davide Gariglio, consigliere regionale del Piemonte, Ugo Perone, assessore della Provincia di Torino e Don Luigi Ciotti, Presidente di "Libera" e fondatore del "Gruppo Abele".
Con l'Inno di Mameli cantato a piena voce dal numerosissimo pubblico presente, è stato poi dato a tutti l'appuntamento nella prima domenica del mese di Luglio del prossimo anno.



sabato 2 luglio 2011

67 anni fa l'eccidio del Col del Lys

Un fiore alla targa voluta nel 1972 dai partigiani piemontesi in onore dei partigiani cremonesi
(Cortile Federico II di Palazzo Comunale a Cremona)

Oggi, sabato 2 luglio 2011 - a 67 anni dall'eccidio del Colle del Lys - un fiore in ricordo dei Caduti cremonesi per la libertà. Domani, domenica 3 luglio, una folta delegazione di antifascisti cremonesi sarà su al Colle a celebrare - come avviene da più di 60 anni - la Memoria dei 2024 Caduti nelle Valli di Susa, Chisone, Sangone e Lanzo dei quali 15 furono i cremonesi. Le celebrazioni avranno inizio alle 10 con il picchetto d'onore al Monumento. La prima parte della cerimonia sarà chiusa - come tradizione - dalla delegazione di Cremona che, in fila indiana e tra due ali di folla silente, consentirà a ciascuno dei presenti di deporre un fiore alla base del Monumento. Sarà così ancora una volta rinsaldato il gemellaggio tra il popolo cremonese e le genti di quelle valli, siglato con il sangue di tante giovani vittime nei lunghi mesi di lotta partigiana che condussero il 25 aprile 1945 alla conquista della libertà.



Un fiore alla targa che ricorda la motivazione della Medaglio d'Oro al Valor Militare
conferita al Corpo Volontari della Libertà

(Cortile Federico II di Palazzo Comunale a Cremona)

Quote rosa nei cda: è fatta. Approvata la legge. Ora iniziamo a Cremona.

 

Bene, finalmente!
Allora, per rendere evidente la cosa e magari darle anche una certa enfasi (che mi pare necessaria), perché il PD di Cremona non decide di candidare solo donne nei diversi Consigli di Amministrazione delle diverse Aziende controllate dal Comune e dalla Provincia? Così, tanto per iniziare.....
Sarebbe un bel segnale, o no?!

venerdì 1 luglio 2011

Uno scambio di opinioni con Giovanna Granata sul concetto di odio e rancore

Giovanna Granata è una mia amica d'infanzia. E le voglio bene proprio in quanto tale. Ci accomunano i ricordi di belle giornate giocose al quartiere delle Sabbie. E' anche la mamma di Chiara Capelletti, una delle amministratrici pubbliche di centrodestra che più stimo, anche se milita nella sponda opposta.
Per questo decido di rispondere alla lettera che Giovanna ha voluto pubblicare su "la Provincia". Questo il suo testo:


Via a Protti: di vergognoso c’è il rancore ancora vivo
Egregio direttore,
altra protesta contro l’intitolazione della strada al baritono Aldo Protti.
“Vergognosa” è stata definita la decisione presa dal Comune di Cremona.
Ciò che veramente di vergognoso c’è in questa vicenda, è il vedere quanto odio e quanto rancore l’essere umano è capace di mostrare anche dopo tanti e tanti anni.
Ricordiamo i nostri caduti e/o morti, di qualunque parte essi siano stati, con preghiera e portiamoli nei nostri cuori, abbandonando l’odio e la vendetta.
Quale pace nel mondo, o più semplicemente nella propria comunità, riusciranno a costruire i nostri giovani con questi esempi di manifestazioni sotto la targa della via intitolata ad Aldo Protti, che mostrano ancora così tanto rancore?
Giovanna Granata


Di seguito la mia breve risposta.

Cara Giovanna,
non c'é odio né rancore in chi contesta la decisione assunta dal Comune di Cremona. Solo la volontà di mettere a punto un "valore": le vie della città vanno dedicate a cittadini meritevoli di tale onore. Protti non lo era.
In quanto baritono di fama internazionale era stata dedicata alla sua memoria una targa ricordo posta nel foyer del Teatro Ponchielli (decisione presa da una Giunta di centrosinistra).
Ciò doveva bastare.
Nel momento in cui, invece, qualche anno fa, AN di Cremona ha voluto raccogliere le firme addirittura per dedicargli una via, è bastata una piccola ricerca all'Archivio di Stato per rinvenire un documento (il Foglio Notizie militare che puoi leggere qui nel mio Blog) firmato dalla stesso Protti nel 1948. In questo documento Protti ammette (cosa mai fatta quando era in vita) di aver trascorso 10 lunghi mesi (dal luglio 1944 all'aprile 1945) in valle di Susa (esattamente ad Avigliana, capitale della Val Susa). Era sergente maggiore della RSI, ed era lassù insieme ad un nutrito numero di fascisti cremonesi, per affiancare le truppe naziste nelle azioni di guerra contro le Brigate partigiane.
In quei 10 mesi in Valle di Susa e nelle valli vicine ebbero luogo, infatti, oltre 40 rastrellamenti (uno alla settimana ! ) durante i quali caddero 2.024 cittadini (tra partigiani e civili). 15 di essi erano cremonesi.
Non è ragionevolmente possibile che Protti fosse estraneo a tutto ciò. Non era lassù in ferie. La sua presenza (insieme agli altri fascisti cremonesi) era armata e rispondeva ad una pressante esigenza di Farinacci: lavare l'onta di oltre un centinaio di giovani cremonesi che erano riusciti a sfuggire alla rete di controllo della "fascistissima" Cremona per andare in montagna a combattere per la libertà e, nello stesso tempo, rafforzare i legami di alleanza ed amicizia del Ras di Cremona con le massime gerarchie naziste, Hitler compreso.
Non si dedica una via ad un cittadino che ha avuto questa grave macchia nella sua vita. E che non ha nemmeno avuto il coraggio di ammetterlo.
Sarebbe stato sufficiente accontentarsi della targa al Ponchielli e nessuno avrebbe sollevata alcuna questione.
La destra cremonese invece ha voluto strafare. Ed ora non può pretendere che Cremona democratica ed antifascista taccia, in nome non si sa bene di quale riappacificazione.
Senza rancore e senza odio, cara Giovanna, ma con la testardaggine di chi crede ancora nei valori fondamentali della responsabilità e del rispetto della verità.
Un abbraccio,
Deo Fogliazza