lunedì 13 giugno 2011

Chi ha vinto?


La prima domanda che ci si pone é: chi ha vinto?
Credo abbia vinto il senso comune che diceva e dice "Basta, non se ne può più". Che, per altri versi, era stato tradotto dal movimento delle donne in "Se non ora, quando?".
E' un sentimento che, abbinatosi ai tre temi fondamentali posti a referendum, ha richiamato a protagonista la società civile variamente intesa: movimenti, associazioni, comitati, reti spontanee ecc. E' tornata ad essere protagonista la "cittadinanza attiva" che ha saputo informarsi ed informare anche al di fuori dei canali abituali; che ha utilizzato la rete (Facebook, Twitter, SMS, ecc) come strumento impareggiabile di interazione, come incarnazione di una nuova forma di partecipazione e di democrazia.
E nello stesso tempo ha vinto anche l'opposizione politica, ha vinto lo strumento delle "Primarie", hanno vinto i partiti del centrosinistra coalizzati e, poi, hanno vinto gli "elettorati" di centrosinistra e di centro che, al ballottaggio, si sono alleati anche al di là di quanto suggerivano i loro (ancora per quanto?) stati maggiori.
Sì, perché la splendida vittoria nei referendum è stato il terzo, decisivo uppercut. Che ha potuto diventare decisivo, proprio perché anticipato dal diretto al volto e dal colpo al fegato che sono stati sferrati contro la destra nel primo turno e nel turno di ballottaggio delle recenti elezioni amministrative.
Per ora la destra è stata salvata dal gong. Ma - per rimanere alla metafora pugilistica - bisogna iniziare alla svelta la "ripresa" finale.
Ad una destra provata e traballante, ora occorre contrapporre un'alternativa credibile, costruita certo attorno all'asse PD-SEL-IDV ma che sappia parimenti aprirsi - accogliente e generosa - ai movimenti della "cittadinanza attiva", che ne sappia rispettare l'autonomia di movimento e di elaborazione, che sappia cogliere i temi di fondo da essa posti e sappia tradurli in progettualità, programmi, azione di governo.
Legalità, pari opportunità, sviluppo, lavoro, ruolo di una nuova Europa, ambiente, solidarietà, ricerca e formazione, pace, rispetto delle istituzioni, libertà, democrazia, valori costituzionali: sono questi i temi - semplici e complessi nel medesimo tempo - che questo nuovo soggetto politico - che noi chiamiamo il Nuovo Ulivo - deve da subito mettere in campo, in forma unitaria, seria e credibile.
Senza por tempo in mezzo, senza tiritere egocentriche, alla svelta.

Deo Fogliazza

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