sabato 30 aprile 2011

Grontardo, una bella serata


Una bella serata di cultura, di storia e di politica. Stiamo parlando del riuscitissimo incontro organizzato a Grontardo dalla Biblioteca Comunale in presentazione del libro "Maledetto Sanmartino"........

Leggi tutti qui.










Breve risposta ad Agostino

Il simpatico Agostino Melega - proseguendo nella polemica tutta interna alla destra cremonese attorno al cosiddetto "premio di minoranza" scrive "Perché non si é pensato a Gian Carlo Corada come vice-sindaco?".
La risposta alla domanda ipotetica e paradossale é semplicissima.
Perché Corada - metabolizzata la notizia della sconfitta il giorno successivo al ballottaggio, che era lunedì - il martedì mattina si è presentato agli uffici comunali ed ha rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi che fino ad allora ricopriva in quanto Sindaco uscente.
Della serie: la coerenza non si compra al supermercato.

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Via email è arrivato il seguente commento di Agostino Melega:


La stessa cosa feci io, a suo tempo, da consigliere della Triennale degli strumenti ad arco, ricevendo le congratulazioni dallo stesso Corada. Quello che chiami 'paradosso' è invece l'esigenza di trasparenza e chiarezza. Anziché un papocchio da carbonari, e da presa in giro, sarebbe stato preferibile un tentativo di disegno politico trasparente di 'larghe intese'. In questo quadro, Gianfranco Corada avrebbe potuto fare da educatore-maestro a coloro che giocano, sotto mentite spoglie,  a far da 'guelfi' e 'ghibellini' in una mortificante pantomima. Nel chiuso di un ibrido areale sono state create le condizioni di un sommerso partito unico, quello della forchetta, in ricordo del paese di Cuccagna, dùa pusèe ghe n'è e pusèe se màgna. (mi raccomando metti tu la dieresi sulle due - u - alla francese)
Ciao, Deo, stàame bèen!
Agostino


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Seconda ‘espistola’ di Deo Fogliazza

Carissimo Agostino,
vale anche per te la definizione che "la coerenza non si compra al supermercato". Cosa che ho ben presente, che so apprezzare e che motiva l'amicizia che, da anni, ho nei tuoi confronti, nonostante le .... sponde avverse che da anni frequentiamo.
Continuo, però, a considerare un paradosso la tua provocazione sulla .... "vicesindacatura" di Corada.
Tratteggi un "partito unico", un "ibrido areale" che non mi appartiene (e, per quel "poco" che lo conosco, credo non appartenga nemmeno a Gian Carlo). Un mondo dal quale cerco di star lontano le mille miglia e che, anzi, nel mio piccolo e dal mio versante, tendo a contrastare culturalmente e politicamente.
Non vedo, come vedi tu, aggirarsi dei "forchettoni" (o, meglio, qualcuno ce ne sarà anche .... ma .... come sempre .... e non è questo che mi preoccupa. In fin dei conti trattasi di.... dettagli ininfluenti. Bazzecole, Pinzillacchere.).
Vedo però - questo si ! - una radicata tendenza consociativa, una ostinata resistenza alla chiarezza dei ruoli, al rispetto delle volontà popolari, alla chiarezza dei rapporti istituzionali. E questo sì che mi preoccupa molto!
Sono convinto che l'Italia - e con lei la nostra amata Cremona - potrebbe vivere giorni molto, ma molto migliori.... solo che accettasse la netta contrapposizione culturale, valoriale e politica tra diverse "scuola di pensiero" le quali - confrontandosi anche duramente - sapessero nello stesso tempo riconoscersi, rispettandosi, nei sacrosanti ed inviolabili principi e valori definiti nella Parte Prima della nostra Costituzione.
In sintesi:  <<Chìi ghe n’àa, na màgna. Chìi ghe n’àa mìia vàarda in sö>>, <<Chi ne ha, ne mangia. Chi non ne ha, guarda in su>>. <<Ma vìighen ‘l è mìia ubligatòori, e se póol vìiver bèen ‘l istès>>, <<Ma averne non è obbligatorio, e si può vivere bene ugualmente>>.
Ad majora, Deo.

Risposta di Agostino Melega alla ‘seconda epistola’ di Deo. 

Sono d’accordo: lasciamo pure stare la metafora ed il folklore delle forchette solitarie. Guardiamo la sostanza generale di un ambiente ingessato, fermo, e le condizioni di una città che langue.  Se anche la politica si adegua alla morta gora  e teme la franchezza e la freschezza dialettica ed il confronto serrato, e dove, invece, non si va più a capire il distinguo fra chi deve governare e chi deve incalzare, sollecitare, marcare stretto e fare le pulci suoi conti e su altro, si giunge, allora, inevitabilmente  alla paralisi di qualsiasi progetto di uscita dalla crisi della città, e della voglia di competere che si è smarrita, per una sana gara civile, politica e amministrativa. La politica diventa becchina di se stessa. Il problema non è solo del Comune ma della città intera.

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giovedì 28 aprile 2011

I motivi del "rinvio" del referendum sul nucleare


Il ministro Romani continua ad insistere: il Governo é intervenuto a "segare" il suo "piano nucleare" perché "ora" - dopo il terremoto e lo tsunami giapponese - si evidenziano "problemi di sicurezza".
Possibile che nessuno gli faccia notare l'evidente contraddizione?!
Le centrali nucleari vengono costruite per durare anni ed anni..... allora: ipotizziamo che in Giappone non fosse successo nulla e che il "piano nucleare" del Governo Berlusconi fosse stato realizzato..... e che - dopo, solo dopo - fosse successo un cataclisma del genere.... ma allora ciò avrebbe significato che il "piano" del Governo non sarebbe stato sicuro ai massimi livelli. Dunque avrebbe significato un altissimo rischio per le popolazioni. E sono proprio loro ad ammetterlo, dicendo oggi che hanno deciso di sospendere tutto a causa della .... maggiore attenzione al tema della sicurezza che anima i cittadini.
Ma allora ditelo che siete assolutamente inaffidabili!
Ora che è successo il cataclisma in Giappone.... vi accorgete del problema della sicurezza!!??
Perché, prima questo problema non esisteva..... testine??!!

Ue, bocciata la norma italiana sul reato di clandestinità

La Corte di Giustizia del Lussemburgo considera la pena della reclusione per gli irregolari introdotta dalla normativa italiana nel 2009 in contrasto con la direttiva comunitaria sui rimpatri "nel rispetto dei diritti fondamentali". L'organismo invita il giudice nazionale a disapplicare la legge

mercoledì 27 aprile 2011

Venerdì 29 aprile 2011 ore 21 - Maledetto Sanmartino a Grontardo (Cr)

Prosegue la campagna di presentazione del libro "Maledetto Sanmartino" nella quale l'autore - il 91enne Kiro Fogliazza - si confronta con giovani e meno giovani in un rendiconto a cuore aperto sulla Liberazione, il dopoguerra, le lotte nelle campagne e per i diritti, a Cremona e nella pianura padana irrigua

La Biblioteca Comunale di Grontardo in collaborazione con l'Associazione "Idea Resistente" organizza per Venerdì 29 aprile in Piazza Roma a Grontardo (CR) la presentazione del libro "MALEDETTO SANMARTINO" di Enrico Fogliazza.
Il programma dell'iniziativa prevede alle ore 21,00 l'introduzione a cura del gruppo "Idea Resistente" con lettura di brani dell'opera.
Alle ore 21,15 intervengono Ivan Scaratti, Sindaco di Grontardo ed Enrico "Kiro" Fogliazza, autore
La cittadinanza è invitata a partecipare.

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L'autore: Enrico Fogliazza è nato a Castelleone il 22 Marzo 1920,da una famiglia di 9 fratelli, con padre bergamino e madre casalinga. Giovanissimo affronta varie esperienze di studio e di lavoro pur di uscire dai confini del chiuso mondo della cascina. Impiegato alla Banca Popolare di Cremona, nella primavera del 1944 prende la via della lotta partigiana, operando in Val di Susa, con il nome di "Kiro", come Commissario politico nella 17° brigata Garibaldi "Felice Cima".
Dopo la Liberazione continua l'impegno sociale e politico nell'ANPI, poi come Segretario responsabile della Confederterra CGIL, alla direzione delle dure lotte bracciantili che si sviluppano nella seconda metà degli anni '40. Eletto Deputato per il PCI dal 1953 al 1963, nel 1964 fonda l'Alleanza Contadini di Cremona ed è assessore provinciale all'Agricoltura dal 1970 al 1975. E' stato Presidente provinciale dell'ANPI di Cremona.

PS - Prossimo appuntamento: Mercoledì 4 maggio 17,30 a Cremona in Galleria XXV Aprile, in occasione della Fiera del libro. Pierantonio Bonetti leggerà alcuni brani del libro, mentre Claudio Ardigò accompagnerà l'autore nel colloquio con il pubblico.



martedì 26 aprile 2011

Cremona: cronaca dal 25 aprile 2011





Su quotidiano La Provincia del 26 aprile 2011 la foto emblematica di tre generazioni in corteo

giovedì 21 aprile 2011

Em.Ma.: un nome, una garanzia

 
Da Macaluso ho imparato parecchie cose. Prima fra tutte, a non aver paura delle idee nuove, anche se sembramo controcorrente. Non ho condiviso le sue ultime scelte attorno al PD. Ma ciò non ha scalfito per nulla la mia stima ed il mio forte apprezzamento. In bocca al lupo, caro Emanuele!

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Corriere della Sera, 21 aprile 2011

L' intervista - Trent' anni fa al vertice de «L' Unità». «Penso a un giornale che stia nella tradizione riformista della sinistra italiana». «Direttore a 87 anni? Sì. E orienterò la politica». Macaluso, ex pci, guiderà «Il Riformista»: sarà una faticaccia, volevo sfilarmi ma si sono impuntati

ROMA - «E va bene, d' accordo... la facciamo, questa intervista, la facciamo... però, prima, dobbiamo intenderci, eh?».

Su cosa, direttore?
«Dico: non è che il sottoscritto, Emanuele Macaluso, è così imbecille da non capire che la situazione è complessa, e che rimettermi a fare il direttore di un giornale, nel caso specifico de Il Riformista, a 87 anni, sarà una faticaccia notevole...».

È anche un bella sfida. Guidasti «L' Unità» una trentina d' anni fa e...
«Senti: sarà anche, come dici tu con un po' di retorica, una bella sfida. Ma vuoi la verità? Beh, la verità è che per far ripartire questo giornale, un po' tutti, ad un certo punto, hanno concordato sul mio nome. Io avrei voluto sfilarmi, ma quelli, niente: si sono impuntati».

Serviva...
«Dai, è facile: gli serve uno in grado di garantire, per un certo periodo, linea politica ed editoriale. Punto».

Gli Angelucci sono fuori.
«Gli Angelucci sono usciti, accollandosi tutti i debiti. Noi prendiamo la testata libera e pulita».

Noi chi?
«Noi che siamo nella cooperativa de Le ragioni del socialismo, la rivista che io già dirigo e che è sempre stata titolare del finanziamento pubblico. Per adesso siamo soli in questa avventura. Ma è chiaro che speriamo presto di essere in buona compagnia con altri finanziatori».

Il presidente della cooperativa è Gianni Cervetti, 77 anni, altro ex grande dirigente comunista di area «migliorista».
«E allora?».

C' è curiosità sulla linea politica.
«Io voglio fare un giornale libero, senza partiti di riferimento. Anzi: io immagino che possa essere Il Riformista a determinare un po' della politica italiana».

Mi stai dicendo che non avrai rapporti con il Pd?
«Rapporti? Sentimi bene: io non sono iscritto al Pd. E sai perché? Perché io ero contrario alla sua fondazione. Tanto contrario da scriverci su un libro: Al capolinea. Solo che alla fine il Pd ce lo ritroviamo ugualmente, e però lo vedi anche tu cos' è, no? Non ha una base politico-culturale, non ha regole...».

Mi sa che vuoi dargli una mano.
«Beh, senti cosa ti dico: io non giocherò né allo sfascio del Pd, né inseguirò le sue fortune. Cercherò invece di lavorare per dargli un' amalgama».

Spiegati: a chi ti rivolgerai?
«Io voglio un giornale che stia nella tradizione riformista della sinistra italiana, pensando alla sinistra cattolica e poi al grande mondo dei sindacati, delle cooperative, del volontariato...».

Cosa pensi di Bersani?
«Penso che eserciti il suo ruolo con dignità e onestà. È la struttura del partito che non tiene. Ti sarai accorto che non sono in grado di fare una battaglia sul testamento biologico solo perché c' è un pezzo di partito che sta lì, minaccioso, con le valigie pronte».

Quanto pesa D' Alema?
«D' Alema è una personalità del partito, ma non è lui, se è questo che vuoi farmi dire, il problema. Il guaio del Pd è l' assenza di fondamenta. Per questo non riesce a darsi una leadership».

Immagino non ti piaccia Renzi, il «rottamatore» dei vecchi.
«Renzi dovrebbe capire che a casa ti manda il popolo, il voto, gli iscritti ti mandano a casa, non uno che al mattino s' è svegliato un po' storto...».

Berlusconi.
«Eh... Potremmo parlarne per ore, ma voglio dirti una cosa a cui tengo: non mi piacciono i magistrati, come il procuratore aggiunto di Palermo Ingroia, che salgono sul palco insieme ai leader di partito a fare comizi sulla giustizia. I loro comizi, purtroppo, aiutano Berlusconi a sostenere che la magistratura fa politica».

Da Antonio Polito erediti una redazione irriverente, di talento.
«Lo so, e questo mi conforta. Ho chiesto a Stefano Cappellini, che ha diretto il giornale nell' ultimo periodo, di restarmi al fianco. Io mi porterò solo un altro vice».

Il primo editoriale, quando?
«Forse il Primo Maggio, in omaggio al mio passato da sindacalista».

(Nella segreteria del Pci con Togliatti, Longo e Berlinguer. Deputato e senatore. Amico personale del presidente Giorgio Napolitano).

Fabrizio Roncone

Libera reinterpretazione da una battuta di PiGi Bersani.....



Costituzione dello Stato (libero?) dell'Olgettina

Articolo 1: 

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sui Scilipoti. La sovranità appartiene ai Responsabili che la esercitano nelle forme e nei limiti dettati dal Presidente del Consiglio

MEMO - Questa sera giovedì 21 aprile ore 21 Biblioteca comunale di Crema


L’ Amministrazione Comunale di Crema - Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Comunale, per la rassegna "Autori incontrano Lettori" presentano "Maledetto Sanmartino" di Enrico Fogliazza, Edizioni Edieffe.
Giovedì 21 Aprile 2011 alle ore 21 nella Biblioteca Comunale di Crema in Via Civerchi, 9 a Crema.
Intervengono: Enrico Fogliazza, autore e Antonio Agazzi, Presidente del Consiglio comunale di Crema
Per Informazioni: 0373.893331 - 893329 oppure bibliotecacrema@comune.crema.cr.it

mercoledì 20 aprile 2011

25 aprile 2011: tutti in piazza in tutte le piazze d'Italia

Io non ho dimenticato quel 18 aprile



On. Berlusconi, guardi questa foto.
Ritrae il primo servitore dello Stato rapito dalle Brigate Rosse.
Era il 18 aprile 1974. Esattamente 37 anni fa.
Si tratta di Mario Sossi, magistrato presso la Procura di Genova.
Lo guardi e si vergogni delle sconcezze da lei dette contro i magistrati italiani