venerdì 30 settembre 2011

Cosa ci insegna l'enorme successo della raccolta firme contro la legge porcata


Quando il 14 settembre scorso - in relazione al referendum contro la legge porcata - come Cantiere dell'Ulivo lanciammo l'obiettivo di "un milione di firme per rinnovare il miracolo italiano" eravamo a malapena vicini al traguardo minimo: 500.000 mila firme. Ma l'indignazione montante che animava i cittadini che si mettevano in coda pur di firmare, ci diceva di uno stato d'animo e di una determinazione che spesso sfugge a chi raramente frequenta la politica militante: quella fatta di movimento, di azione, di tavoli, presìdi, banchetti nelle strade e nelle piazze d'Italia.
Anche in quella situazione - come in altre nel passato (esempio eclatante la richiesta delle "Primarie" che, come ulivisti, lanciamo, malamente sopportati, fin dalla metà degli anni '90) - abbiamo dovuto sopportare i sorrisini di compatimento di chi - nel PD e nel centrosinistra - è convinto di saperla sempre più lunga.
Credo ora sia possibile dire che non se ne può davvero più di certe supponenze e di certi presuntuosi. Si liberino un po' della loro sedicente "lucidità" e di quella che tendono a presentare coma "superiore capacità di far politica". Scendano dal pero e guardino la gente in carne ed ossa un po' più nelle palle degli occhi! Forse allora riusciranno a capire che la politica non è soltanto il quotidiano scambio di telefonate tra leader, leaderini o supposti tali, o la predisposizione di questa o quella posizione come si giocasse a scacchi.
Ora che l'obiettivo è raggiunto, che le firme contate assommano ad oltre 1.210.000. Ora che Cremona ha contribuito con circa 6.000 firme raccolte in poco più di un mese effettivo. Ora, lasciatecelo dire, che per l'ennesima volta gli ulivisti hanno visto giusto.... ora ci permettiamo di suggerire a tutti, ma soprattutto ai dirigenti "pro-tempore" dei partiti del centrosinistra, uno sguardo verso la bassa padana. Verso l'esperienza di Parma, dove il popolo ha saputo costruire con determinazione, amore per la propria città, tenacia, fiato lungo, una eclatante vittoria contro chi gestiva il potere pubblico senza "disciplina ed onore".
Certo a Parma è stata utilizzata una forma di lotta inedita per l'Italia. E se si vuole essere all'altezza, occorre abbandonare la pigrizia intellettuale, smetterla di rimasticare sempre le medesime formule e le stesse esperienze. Ci vuole un po' più coraggio ed un po' più di disinteresse personale. E ci vuole anche un po' più di "fame". "Fame" motivata da ragioni forti che spesso non alberga più in chi da troppo tempo frequenta soprattutto quelli che ritiene i livelli "alti" della politica, nazionale o locale che sia.
Il problema che adesso va posto con forza è come utilizzare elettoralmente l'entusiasmo che, nonostante tutto, anima ancora e sempre il popolo dell'Ulivo e del centrosinistra, tenuto conto che nei referendum - quando superano il quorum - vanno a votare mediamente il 55% degli italiani (e vota a favore più del 90%) mentre, nei pur positivi sondaggi, la somma dei partiti del centrosinistra si attesta poco sopra il 40% del circa 60% che dichiara che andrà a votare.
Come intercettare per intero quelle potenzialità? Come dar senso ad un ritorno in campo della voglia di cambiamento che corre sottopelle a gran parte della società italiana?
Si impone in tempi rapidissimi la costruzione del Nuovo Ulivo. Dell'alleanza chiara, trasparente e programmaticamente motivata, tra i tre maggiori partiti del centrosinistra (PD, SEL ed IDV) che possa eventualmente essere anche allargata ad altre forze politiche minori (come PSI e Radicali) e che però, per essere davvero vincente e potersi presentare come soggetto politico "nuovo", ha bisogno di essere amalgamato attraverso il protagonismo e la presenza dirigente del vasto mondo della cittadinanza attiva che - sia nella raccolta firme contro la legge porcata, sia nell'esperienza di Parma, per non parlare, ad esempio, della vicenda Pisapia a Milano - ha dimostrato, come sempre, di essere un passo avanti rispetto al ceto politico dirigente.
Non c'é più tempo da porre in mezzo. Occorre che da subito vengano messi in essere atti concreti e fatti politici che ci incamminino su questa strada. A questo riguardo occorre il contributo di tutti. Ed occorre, nell'eventualità, che chi non ne fosse convinto si faccia gentilmente da parte ed eviti di zavorrare, per l'ennesima volta, un movimento che ha ripreso ad avere il vento nelle ali.
Deo Fogliazza, portavoce dell'Associazione "Cantiere dell'Ulivo"

giovedì 15 settembre 2011

Un milione di firme e il miracolo italiano si rinnova


"L'obiettivo della raccolta di mezzo milione di firme a sostegno del Referendum contro la legge Porcellum e per il reintegro del Mattarellum si fa sempre più vicino e realizzabile" é il commento che serpeggia nel Cantiere dell'Ulivo "Siamo stati tra i primi a raccogliere l'appello che ci hanno rivolto Arturo Parisi ed Andrea Morrone ed oggi, con loro, condividiamo la soddisfazione per la grande risposta di popolo. Nonostante i tempi definiti dai politici prudenti "impossibili", ancora una volta si sta verificando il "miracolo italiano" di cittadini che dimostrano di essere molto più avanti della propria classe dirigente".
"Noi e gli aderenti alla nostra Associazione" dichiarano i fondatori del "Cantiere" Pietro Aceto, Rosalba Bonacchi e Deo Fogliazza "fin dai primi giorni d'agosto siamo impegnati direttamente ai tavoli e nei presìdi e, ogni giorno che passa, ci rendiamo conto di quanto, man mano che l'informazione si fa più attenta e precisa, sempre più divenga entusiasmante il colpo d'occhio di code di cittadini pronti a firmare, composte anche da donne ed uomini di orientamenti centristi o di centrodestra, anch'essi stanchi della espropriazione di sovranità subita a causa della legge porcata".
"Non perdiamo la rincorsa e andiamo ben oltre l'obiettivo prefissato: che gli ultimi 10 giorni di impegno generale ci facciano raggungere il milione di firme! Una volta raggiunto l'obiettivo" concludono quelli dell'Ulivo "potremo dire di aver costretto il ceto politico dirigente ad aggiornare una volta di più le proprie valutazioni sulla realtà del Paese e siamo certi che la stessa agenda politica italiana ne trarrà grande e positivo giovamento".


lunedì 5 settembre 2011

Bicilettata Resistente a Cremona sabato 10 settembre 2011

BICICLETTATA RESISTENTE
sabato 10 settembre · 15.00 - 18.00
Cremona - in giro per la città
Piazza del Comune - Cremona
Organizzata da A.N.P.I. Cremona in collaborazione con Arci Cremona

BICICLETTATA RESISTENTE

Storia e memoria di una giornata di battaglia per le strade di Cremona
In occasione del sessantottesimo anniversario della battaglia di Cremona del 9 settembre 1943, nella quale, dopo l’armistizio dell’8 settembre, i soldati del presidio si opposero alle truppe naziste che occupavano la città, l’A.N.P.I. PROVINCIALE DI CREMONA in colloborazione con ARCI Cremona organizza una
VISITA IN BICI AI LUOGHI CITTADINI DOVE AVVENNERO GLI SCONTRI.

L’iniziativa si svolgerà in bicicletta, attraverso un percorso per le vie cittadine e dell’immediata periferia, e sarà articolata in una decina di tappe, in ognuna della quali verrà ricordato l’evento, anche con brevi letture di diario.
Le tappe:
CASERMA COL DI LANA, LOCALITÀ MIGLIARO, CASCINA OSPEDALETTO, PIAZZA DEL RISORGIMENTO, EX CASERMA PAOLINI E CASERMA SANTA LUCIA, EX CASERME GOITO, PAGLIARI, SAGRAMOSO E CASERMA MANFREDINI, EX SEDE DEL COMANDO DEL PRESIDIO MILITARE, PALAZZO DELLE POSTE E GIARDINI PUBBLICI

SABATO 10 SETTEMBRE 2011
ore 15:00 - ritrovo in Piazza del Comune bicicletta-muniti
ore 18:00 - arrivo in Piazza Roma
TUTTI IN BICICLETTA!
PER STARE INSIEME TRA STORIA, MEMORIA E RESISTENZA
PER UNA CITTÀ CHE RESISTE ANCORA!